Ci fanno compagnia
certe lettere d’amore
parole che restano con noi
e non andiamo via
ma nascondiamo del dolore
che scivola lo sentiremo poi
abbiamo troppa fantasia
e se diciamo una bugia
è una mancata verità
che prima o poi succederà
cambia il vento ma noi no
e se ci trasformiamo un po’
è per la voglia di piacere
a chi c’è già o potrà arrivare
a stare con noi Siamo così
è difficile spiegare
certe giornate amare
lascia stare
tanto ci potrai trovare qui
con le nostre notti bianche
ma non saremo stanche
neanche quando
ti diremo ancora un altro sì
In fretta vanno via
delle giornate senza fine
silenzi che familiarità
e lasciano una scia
le frasi da bambina
che tornano ma chi le ascolterà
e dalle macchine per noi
i complimenti dei play boy
ma non li sentiamo più
se c’è chi non ce li fa più
cambia il vento ma noi no
e se ci confondiamo un po’
è per la voglia di capire
chi non riesce più a parlare
ancora con noi
Siamo così
dolcemente complicate
sempre più emozionate delicate
ma potrai trovarci ancora qui
nelle sere tempestose
portaci delle rose
nuove cose
e ti diremo ancora un altro sì…
Auguri…
8 marzo, 2007 alle 2:53 PM |
se c’è una cosa buona delle canzoni in italiano è che ne trovi una che vada bene in qualsiasi occasione. lo so lo so che succede in tutte le lingue ma le nostre…ehm..”predisposizioni” al foreign speaking, nonchè le nostre pronunce improbabili sono note da tempo…poi non è solo quello, è che boh, certe cose suonano meglio così, nell’idioma di dante. anche se i padroni della casa che non è un albergo conoscono bene le mie maldisposizionni verso quella genia insana che va sotto il nome di cantautori. ma che importa, mai come oggi il de gustibus è fondamentale. quindi incasso questa canzone che non mi piace, la incasso con piacere. e rilancio, senza fazioni, senza discorsi. ovunque proteggi, la grazia del tuo cuore. il migliore degli auguri possibili. vale per tutti sia chiaro. ma le donne ci riescono meglio. innegabilmente. senza di loro la nostra grazia starebbe in un calzino. bucato probabilmente. prosit.
8 marzo, 2007 alle 5:32 PM |
Caro the rethor, sono pienamente d’accordo a metà con te…ergo vado a sviscerare meglio il mio pensare.
La classica diatriba tra cantautori e cantanti, tra pezzi italici e pezzi stranieri, tra “musica” tricolore e musica “anglofona” è vecchia ma appassionante come una bottiglia di Sassicaia del 1985. Tuttavia, come tu m’insegni, non sarebbe cosa buona e giusta bere soltanto dalla riserva di San Guido a Bolgheri, ma è preferibile al contrario abbeverarsi ad ogni botte, purchè sia di qualità.
Rimanendo al tema principe, questa canzone è splendida. Anche se il paragone con “Ovunque proteggi” non regge perchè considero quella da te citata come una delle 5 più belle canzoni scritte negli ultimi 25 anni. Insieme a “Cyrano” di Guccini, a “Creuza de Ma” di de Andrè e altre due che sicuramente non conoscerò!
Peccato che Vinicio sia (al pari di De Andrè, di Paolo Conte e di qualche vecchia erremoscia) uno “schifosissimo” italiano nonchè un terribile cantautore.
Per concludere un commento sulla foto che è uno splendido reperto dei tempi che furono. Oggi la trovo decisamente fuori quadro, pur se usata su un piano meramente simbolico. Penso che un certo femminismo estremista sia stato oggi espulso dalla storia. L’ostinazione di chi vuole risuscitarlo rischia di rovinare quel che di buon fece all’epoca.
Salute…
8 marzo, 2007 alle 5:39 PM |
mr. brad…la mia allergia cantautoresca vanta alcuni anticorpi d’eccezione. e lo sai. a parte questo siamo sempre d’accordo. devo preoccuparmi? un’ultima cosa…io darei la vita solo per del vino da uve nebbiolo. a buon intenditor…prosit.
8 marzo, 2007 alle 6:28 PM |
ma siete al vino o alla frutta? 🙂
la foto seppur datata, rende benissimo il concetto su cui ruota attorno tutto il girl power! “… a f…..a” (in burinesco)
ps. tralascio il discorso sui “cantauntori”
8 marzo, 2007 alle 6:40 PM |
Ma che siamo a “Canzonissima” qui?
Il post è per le Donne…
…Donne sante, caste e puttane…in ogni caso Donne con la D maiuscola…
…non voglio mettere in evidenza tutti i difetti e il grave handicap dell’uomo contemporaneo incapace nei secoli di concepire la donna al di là del solo corpo sessuale…già ci siete riusciti da soli…
…il post lascia intravedere il forte desiderio e la speranza della nascita di una nuova razza di uomini, ricchi di emozioni, di coscienza e soprattutto più aperti…
…sarà un caso se non ve la danno??? 🙂
….Mukka
8 marzo, 2007 alle 6:43 PM |
o mukka…. una nuova razza di uomini cosi? ricchi di emozioni, di coscienza e soprattutto più aperti??? ma sarebbero donne! 🙂
W la diversita’! 😛
8 marzo, 2007 alle 7:47 PM |
… “Senza di voi la nostra grazia starebbe in un calzino”…
Direi che oggi non ci potevano rivolgere parole più belle…
Mi piace pensare che questa canzone abbia suscitato le riflessioni che si aspettava, o rethor. (Half Charge)
8 marzo, 2007 alle 7:55 PM |
…ihihihih…il discorso si sta facendo interessante e polemico…
…si si si…apriamo una querelle… 😛 😛 😛
…Mukka!
8 marzo, 2007 alle 8:09 PM |
Consoliamoci col fatto che questa è la più bella canzone italiana che parla di donne ed è scritta da un uomo.
Saludos a tottus, al portiere no;-)
8 marzo, 2007 alle 8:32 PM |
“…è difficile spiegare
certe giornate amare
lascia stare
tanto ci potrai trovare qui
con le nostre notti bianche
ma non saremo stanche…”
Che cazzate! Non solo siete sempre stanche, ma vi fa anche male la testa..pensate di meno e dormite di più, il resto andrà da se!
W le puttane di via del Campo….
BOH…A ME… ME PIACIONO TUTTE….
8 marzo, 2007 alle 8:35 PM |
forse il migliore 8 marzo è quello in cui un uomo ti dice che non hai bisogno di lottare. forse il migliore 8 marzo è quello in cui una donna ti ricorda che sta lottando ancora. forse il migliore 8 marzo è quello dei simboli, forse quello delle lotte, forse quello dei sogni, forse quello degli occhi di oggi o di ieri o di domani. forse il migliore 8 marzo è quello di chi pensa abbia (ancora) un senso. forse il migliore 8 marzo è quello di chi pensa che il senso sia l’unica cosa rimasta. forse il migliore 8 marzo è il nostro, che lo leggiamo con fiorella, con le streghe, con i cantautori, con la grazia e con i calzini, con la f…a (che ipocrisia), con il vino, con gli uomini e con tante tante parole. auguri.
8 marzo, 2007 alle 9:52 PM |
RICOMINCIAMO….
“Gli uomini non cambiano”
Sono stata anch’io bambina Di mio padre innamorata Per lui sbaglio sempre
e sono La sua figlia sgangherata Ho provato a conquistarlo E non ci sono
mai riuscita E lottato per cambiarlo Ci vorrebbe un’altra vita.
La pazienza delle donne incomincia a quell’età Quando nascono in famiglia
quelle mezze ostilità E ti perdi dentro a un cinema A sognare di andar
via Con il primo che ti capita e ti dice una bugia.
Gli uomini non cambiano Prima parlano d’amore e poi ti lasciano da sola
Gli uomini ti cambiano E tu piangi mille notti di perché Invece, gli uomini
ti uccidono E con gli amici vanno a ridere di te.
Piansi anch’io la prima volta Stretta a un angolo e sconfitta Lui faceva
e non capiva Perché stavo ferma e zitta Ma ho scoperto con il tempo E
diventando un po’ più dura Che se l’uomo in gruppo è più cattivo Quando
è solo ha più paura.
Gli uomini non cambiano Fanno i soldi per comprarti E poi ti vendono
La notte, gli uomini non tornano E ti danno tutto quello che non vuoi
Ma perché gli uomini che nascono Sono figli delle donne Ma non sono come
noi Amore gli uomini che cambiano Sono quasi un ideale che non c’è Sono
quelli innamorati come te.
8 marzo, 2007 alle 9:56 PM |
SCRITTA DA FRANCO CALIFANO (1973)…che smacco…
“Minuetto”
E’ un’incognita ogni sera mia…
Un’attesa, pari a un’agonia. Troppe volte vorrei dirti: no!
E poi ti vedo e tanta forza non ce l’ho!
Il mio cuore si ribella a te, ma il mio corpo no!
Le mani tue, strumenti su di me,
che dirigi da maestro esperto quale sei…
E vieni a casa mia, quando vuoi, nelle notti più che mai,
dormi qui, te ne vai, sono sempre fatti tuoi.
Tanto sai che quassù male che ti vada avrai
tutta me, se ti andrà per una notte…
… E cresce sempre più la solitudine,
nei grandi vuoti che mi lasci tu!
Rinnegare una passione no,
ma non posso dirti sempre sì e sentirmi piccola così
tutte le volte che mi trovo qui di fronte a te.
Troppo cara la felicità per la mia ingenuità.
Continuo ad aspettarti nelle sere per elemosinare amore…
So – no sempre tua, quando vuoi, nelle notti più che mai,
dormi qui, te ne vai, sono sempre fatti tuoi.
Tanto sai che quassù male che ti vada avrai
tutta me, se ti andrà, per una notte… sono tua…
… la notte a casa mia, sono tua, sono mille volte tua…
E la vita sta passando su noi, di orizzonti non ne vedo mai!
Ne approfitta il tempo e ruba come hai fatto tu,
il resto di una gioventù che ormai non ho più…
E continuo sulla stessa via, sempre ubriaca di malinconia,
ora ammetto che la colpa forse è solo mia,
avrei dovuto perderti, invece ti ho cercato.
Minuetto suona per noi, la mia mente non si ferma mai.
Io non so l’amore vero che sorriso ha…
Pensieri vanno e vengono, la vita è così…
9 marzo, 2007 alle 9:56 am |
leggendo il resoconto di un giorno, normale o simbolico che sia (ma tutti i giorni sono un po’ simbolici) nella mattina un po’ accecante di quello dopo…tante parole sì. ma fanno bene in fin dei conti. rimettono in circolo qualche virus, quello della lotta, della riflessione, anche un po’ della rabbia perchè no. l’importante è che poi alla fine, quando è buio, ognuno si ritagli il suo cantuccio di malinconia. dove tra le brume del vino incontri uno sguardo e pensi: cazzo sì, ne vale la pena, comunque. prosit.